Non mi era mai capitato prima e non ho ancora capito il perché ma questo spettacolo è nato nella mia testa in bolognese, lingua che parlo fin dall'infanzia grazie ai miei nonni e ai miei genitori. Non si tratta di un nostalgico omaggio a un tempo passato e ancora meno di sciocche storielle grasse così spesso legate a Bologna da parte di chi a Bologna non ci vive. Gli argomenti trattati sono i più vari. Si parla di politica, di economia, di religione, della vecchiaia, di salute, di dubbi esistenziali, di quotidianità ma sempre con quel pizzico di follia che solo il dialetto riesce ad esprimere anche nei discorsi più profondi. I personaggi, a volte cinici a volte saggi, sono legati a questa terra (e questo vale per l'intera regione) che mescola miracolosamente stupidità e cocciutaggine con creatività e intelligenza. Mano a mano che le scrivevo raccontavo agli amici queste storielle e tutti ridevano. Un riso spontaneo e sincero che faceva bene a me e a loro. Questo è quanto vorrei accadesse a chi assisterà allo spettacolo.

Eros Drusiani



Va in scena il 4 ottobre al teatro Dehon di Bologna ‘Sproloqui’, tratto dall’ultimo libro scritto da Eros Drusiani. Lo spettacolo è tutto in dialetto bolognese...

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